Il modello di gestione delle emergenze sanitarie e della sicurezza del lavoro
A) I Piani di Prevenzione
I quattro elementi più significativi delle attività di prevenzione sono riassumibili in:
1) Nuove modalità di rapporto con le ditte costruttrici, in particolare con CAVET, tramite un confronto tecnico continuo sull’analisi dei rischi e sulla valutazione delle soluzioni da adottare, che hanno portato alla creazione di uno Sportello Unico per le Attività produttive quale tavolo congiunto tra tutti gli Enti interessati per la gestione delle problematiche inerenti:
- La tutela dell’ambiente;
- La tutela della popolazione;
- La gestione delle emergenze;
- La sicurezza del lavoro.
2) Collaborazione e coordinamento tra strutture della Pubblica Amministrazione: in particolare confronto continuo tra i Dipartimenti di Sanità Pubblica di Bologna e Firenze con la consulenza tecnico-scientifica dell’Università e raccordo con ARPA, Vigili del fuoco, 118, Direzione Provinciale del Lavoro, Prefettura;
3) Elaborazione di 38 "documenti tecnici" recepiti e divulgati come Note Interregionali (Emilia Romagna-Toscana): si sono individuati standard di sicurezza riferiti a nuove tecnologie di lavoro e a normative/standard tecnici adottati in altri paesi o proposti da associazioni internazionali costruttrici di gallerie, che hanno consentito il superamento degli aspetti ormai obsoleti della legislazione italiana sui lavori in sotterraneo. Le note interregionali sono consultabili sul sito http://www.infomonitor.it ;
4) Attivazione dell'Osservatorio di monitoraggio TAV (MONITOR), promosso dalle regioni Emilia Romagna e Toscana nell'ottica della creazione di una "rete per la sicurezza", consultabile sul sito http://www.infomonitor.it .
Ad oggi tale osservatorio è disponibile anche per il Nodo di Bologna e la Variante di Valico.
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