Il 1 giugno 1990, in occasione dei campionati mondiali di calcio, viene attivato a Bologna il 118 come numero unico di soccorso sanitario e, nel 1992, viene completato il percorso di informatizzazione della Centrale Operativa del capoluogo.
Nel medesimo anno viene approvato il decreto sulle linee guida del sistema di emergenza sanitaria. Ad ogni Regione viene inviato un atto di indirizzo e coordinamento per determinare i livelli di assistenza sanitaria di emergenza. Qui vengono definiti con chiarezza sia i criteri di attivazione dell'emergenza sanitaria, sia le specifiche competenze e responsabilità delle Centrali Operative, sia le modalità attraverso le quali prestare soccorso (standard tipologici, dotazione dei mezzi di soccorso, requisiti professionali del personale, classificazione dei codici di emergenza-urgenza).
Dal 1992 la Regione Emilia Romagna estende gradualmente l'esperienza di Bologna agli altri capoluoghi di provincia e si vengono a creare tante Centrali Operative indipendenti e al tempo stesso interdipendenti.
Dal 2006 in poi si assiste invece a un fenomeno inverso in quanto alcune Centrali Operative vengono accorpate: per quanto riguarda la Romagna infatti inizialmente si uniscono Ravenna e Forlì, poi nel 2008 si aggrega Cesena e infine nel 2009 Rimini. Ad oggi infatti, sebbene fisicamente allocata a Ravenna, nel nostro caso specifico, parliamo di Centrale Operativa 118 Romagna. Da qui vengono gestite tutte le chiamate di competenza, mentre per quanto riguarda il 118 territoriale la suddivisione resta ancora abbastanza capillare. Il personale è gestito dai coordinatori facenti capo alle 3 province anche se la tendenza degli ultimi periodi è quella di favorire l'interscambiabilità.
Al 2018, l'AUSL si estende su un territorio di circa 5100 km², comprende 73 comuni (34 in collina, 32 in pianura e 7 in montagna) e si rivolge a una popolazione di oltre 1.125.000 residenti stanziali che aumenta notevolmente nel periodo estivo per i flussi turistici verso i 110 km di litorale. A tal proposito basti pensare che nel 2017 si sono registrati più di 6 milioni di arrivi di cui oltre la metà nel solo territorio della provincia di Rimini.
In Romagna sono presenti presidi ospedalieri dotati di Dipartimento Emergenza Accettazione (Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini), presidi ospedalieri dotati di Pronto Soccorso, Rianimazione e UTIC (Faenza, Lugo, Riccione), e punti di primo intervento (Cattolica, Cesenatico, Novafeltria, Santarcangelo, San Piero in Bagno, Santa Sofia) cui si aggiungono 3 punti di primo intervento territoriali (Bellaria, Cervia, Mercato Saraceno).
A completamento dei servizi assistenziali sanitari, dal 1987, è inoltre attivo l'Elisoccorso con sede logistica a Ravenna.
Come previsto dal decreto, la gestione dei servizi di assistenza di emergenza-urgenza si estrinseca a mezzo di un fitto network tra Centrale Operativa, mezzi di soccorso e strutture sanitarie. In Centrale Operativa infermieri altamente qualificati ricevono le chiamate dagli utenti e, anche mediante l'utilizzo di software molto sviluppati e moderni come il Flagmii, gestiscono il target, identificano il codice di gravità, inviano il mezzo di soccorso più appropriato, e in attesa del suo arrivo iniziano l'assistenza avvalendosi, quando necessario, delle IPA (istruzioni pre arrivo).
In relazione al codice di gravità, alla localizzazione del target e all'entità dell'emergenza, si offre assistenza sanitaria a mezzo di ambulanze infermieristiche (equipaggio composto da autista-soccorritore e infermiere), automedica (equipaggio composto da infermiere e medico oppure autista-soccorritore e medico) ed elisoccorso (equipaggio composto da un infermiere coordinatore di volo, un infermiere assistente di volo sanitario, un medico rianimatore e il pilota).
In particolari contesti, per ottimizzare i tempi e l'efficacia dell'assistenza, tutte le figure sanitarie collaborano attivamente con soccorso alpino, vigili del fuoco, forze dell'ordine e operatori di salvataggio con i quali si organizzano incontri continui di formazione e aggiornamento al fine di attuare comportamenti comuni. Gli operatori del sistema emergenza 118 sono inoltre attivamente impegnati nell'attuazione e nello svolgimento di progetti di educazione sanitaria alla popolazione.
Servizi utili
Quando chiamare
e cosa dire
Guida su cosa comunicare durante una chiamata di emergenza, con precisazioni su come funziona il 118.
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Progetto per incentivare l’utilizzo del defibrillatore in modo tempestivo da parte di personale non sanitario.
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Statistiche e numeri di chiamate di emergenza gestite in tempo reale dalle varie Centrali Operative.
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Portale a servizio dell'emergenza territoriale, delle associazioni e degli organizzatori di eventi.
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Progetto dedicato agli studenti per stimolare la capacità di intervenire in caso di arresto cardiaco.
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